di Rosalba Turco
Siamo agli inizi dell’anno 2000, è un periodo molto triste e difficile per la giurisdizione poichè da un lato si assiste per la magistratura allo svilimento dei principi che connotano l’autogoverno e l’autonomia della stessa e dall’altro anche per l’avvocatura, mancando la fiducia negli amministratori della giustizia, si respira un clima di forte “corporativismo”, tale da non favorire un confronto costruttivo tra le parti.
Mario Almerighi, che da sempre combatteva con grande impegno e fervore l’appartenenza ed il corporativismo, con la sua lettera “Invito ad un incontro”, indirizzata a magistrati, avvocati ed operatori del diritto presentava una proposta davvero innovativa e fino a quel momento non esplorata. Quella di riunire intorno ad un tavolo magistrati, avvocati, operatori del diritto alfine di cercare insieme una nuova cultura della legalità e della giurisdizione per un migliore funzionamento della giustizia, nell’interesse dei cittadini e della collettività.
In molti hanno risposto a quell’invito, cui ha fatto seguito la fondazione dell’Associazione Culturale Isonomia, trasfusa poi nella nostra attuale associazione che continua quel percorso iniziato 22 anni fa, aperto ancor più oggi alle giovani generazioni, per trasmettere e tenere vivo quel discorso sulla legalità mai interrotto ed ora più che mai indispensabile per contribuire alla ripresa culturale del nostro paese.