Il valore della Memoria

In ricordo di Furio Colombo

Furio Colombo

di Rosalba Turco

Oggi, 27 gennaio, è il Giorno della memoria indetto non solo per commemorare tutte le vittime della Shoah, ma anche per non dimenticare la cruda violenza e l’orrore cui le stesse furono sottoposte.
Furio Colombo grande giornalista, scrittore e politico italiano recentemente scomparso, di famiglia ebraica e bambino all’epoca della promulgazione delle leggi razziali, è stato uno dei più ferventi assertori nel ritenere imprescindibile la necessità di dedicare un Giorno della memoria a coloro che avevano subìto le torture delle leggi razziali e dei campi di concentramento.
Ma il percorso per giungere alla sua promulgazione non fu per nulla semplice.
Egli nell’anno 1996, eletto prima alla Camera dei deputati e poi in Senato, intraprese una lunga battaglia per convincere i partiti politici dell’importanza di non dimenticare l’immane tragedia di cui era stato protagonista il popolo ebraico attraverso la deportazione e lo sterminio ed anche di ricordare coloro che, rischiando la vita, si erano prodigati per salvare e proteggere i perseguitati.
Inoltre ha sempre sostenuto che la Shoah fosse stato un delitto anche italiano in quanto le leggi, foriere di tale orrore, erano state promulgate ed approvate dalla Camera di allora e, pertanto, ha ritenuto di fondamentale importanza perseverare in tale progetto che ha visto la sua attuazione nella legge n. 211 del 20 luglio 2000.
E’ indubbio che la legge ha costituito un punto di partenza per non dimenticare una simile strage, ma lo stesso Furio Colombo ha manifestato una grande preoccupazione sull’attualità dell’antisemitismo affermando in una intervista all’Espresso che su tale aspetto non vi siano stati passi avanti semmai “solo passi indietro. La cosa importante è non perdere le convinzioni e le certezze di quando abbiamo scritto e approvato all’unanimità la legge sul Giorno della memoria” (cfn. L’Espresso del 26 gennaio 2024 articolo di Francesca De Sanctis).
Le parole di Furio Colombo devono farci riflettere sull’effettivo valore del Giorno della memoria, che non deve costituire una mera ricorrenza storica, ma il rinnovarsi di una cultura e di una solidarietà verso tutte le persone, senza operare distinzioni di razza, di religione, di pensiero e per evitare il rischio, oggi ancora concreto alla luce dei tanti episodi di intolleranza a cui abbiamo assistito, che simili, orribili accadimenti possano riproporsi.

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