Sandro Pertini, il Presidente della Repubblica così amato da tutti gli italiani, non può essere dimenticato!
La Sua vita è una testimonianza di quei valori che costituiscono le profonde radici culturali e politiche della nostra democrazia. Di quei valori consacrati nella nostra Carta Costituzionale mai completamente attuati e che oggi sembra debbano essere cambiati.
Sandro Pertini restituì credibilità alle istituzioni riavvicinando ad esse i cittadini. Egli aveva a cuore il rapporto coi giovani perché in essi vedeva i semi per lo sviluppo etico e politico del paese e per la diffusione di una nuova coscienza civile fondata sui valori da Lui incarnati, quali la legalità, la giustizia sociale, la solidarietà, l’etica dei comportamenti umani.
Sandro Pertini ha lottato per la libertà del popolo italiano affrontando con determinatezza il rischio della propria vita e sopportando per venti anni la detenzione in carcere per tale obbiettivo con dignità e rispetto delle istituzioni, nonostante esse fossero espressione del regime fascista. Assurto alle più alte cariche dello Stato, l’Uomo ha contribuito a renderle credibili, a riavvicinare i cittadini alle istituzioni, a creare insomma una diffusa coscienza della legalità democratica e di una profonda identità nazionale. In uno dei periodi più tragici della nostra Storia egli riuscì a tenere alti i valori fondanti della nostra Costituzione e a conservare credibilità e legittimazione alle istituzioni repubblicane, nonostante le barbarie del terrorismo, tanto da essere considerato “il Presidente più amato dagli italiani”. La Sua figura si erge come punto di riferimento unitario per tutti gli italiani a difesa di quei valori, che trovano nella nostra Costituzione la più alta consacrazione, nati dalla Resistenza e difesi dal sangue delle vittime del terrorismo.
Il Paese ha bisogno di un recupero dei valori della legalità, dell’etica, della solidarietà, della giustizia sociale, della pace e della cooperazione fra i popoli. Oggi più che mai è necessario per noi e i nostri figli richiamare l’attenzione affinché non venga dispersa la memoria e venga distrutto il legato ideale lasciatoci da coloro che hanno sacrificato se stessi per la liberazione dell’Italia dalla barbarie nazional-fascista. Oggi più che mai è forte l’esigenza culturale che i cittadini rinsaldino il comune sentimento di fedeltà ai principi e valori della Costituzione della Repubblica.
La storia di un popolo e di una nazione si fonda anche sulla storia dei suoi figli più illustri. Cancellare la memoria di questi figli contribuisce a rendere irreversibile quella crisi di valori che il paese sta vivendo e ad aprire le porte al qualunquismo e a pericolosi revisionismi.