Di seguito alcune delle testimonianze di alcuni magistrati attorno alla figura di Mario Almerighi:
Anche io desidero rivolgere un commosso ricordo a Mario Almerighi attraverso il ricordo di un altro caro amico e collega,Giacomo Ciaccio Montalto,ucciso ad Erice il 25 gennaio 1983, al quale il primo era molto legato. Conobbi Mario proprio tramite Giacomo quando a Trapani iniziai la mia esperienza professionale come G.I penale .Dopo la tragica scomparsa di Ciaccio Montalto di tanto in tanto con Mario ci siamo sentiti e abbiamo spesso ricordato il compianto comune amico.
Li ricorderò sempre con grande affetto e stima accomunati da una vivace intelligenza,professionalità e coraggio .
Ottavio Sferlazza
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Non ci sono parole adeguate per descrivere il dolore per la perdita di Mario Almerighi ed il vuoto che ci lascia.
Tanti di noi – ed io tra questi – gli siamo debitori per averci fatto comprendere, con le parole e con i fatti, il vero significato di concetti come indipendenza, impegno professionale, senso del dovere.
E’ stato un autentico precursore nell’applicazione concreta del controllo di legalità e, negli anni successivi, si è straordinariamente impegnato nel sostegno incondizionato a chi si contrapponeva realmente alla mafia, nell’epoca delle diffidenze e delle prese di distanza.
Come compagno di lavoro, seppure con ruoli diversi (io P.M ., lui Giudice Istruttore) teneva a condividere la voglia di “fare giustizia”, assieme alla determinazione nel ricercare la verità fino in fondo.
E’ stato un “leader” associativo, nel miglior significato di questo termine. Senza di lui, probabilmente il Movimento non sarebbe mai nato.
Ci ha trasmesso, entusiasmo, rigore, fiducia nelle nostre convinzioni e voglia di sostenerle.
Negli ultimi anni – nonostante molte amarezze – ha continuato a sostenere i suoi valori con coerenza e determinazione, come testimoniano i libri che ci ha lasciato.
Dobbiamo fare di tutto perché i più giovani conoscano l’eredità che ci lascia.
Leonardo Agueci
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Tutto il Movimento per la Giustizia/Art. 3 ricorda con affetto e nostalgia Mario Almerighi, che tanto ha dato: nella professione, nell’impegno associativo, nelle costanti elaborazioni culturali che lo hanno sempre visto attento e appassionato.
Il Direttivo del MOV3
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Caro Mario,
sto traslocando, sono circondata da scatoloni.
Devo decidere cosa portare, cosa lasciare, cosa buttare.
Fotografie di tutti i formati, cartoline scolorite, biglietti dimenticati, dediche con nomi ormai sconosciuti.
Fogli sparsi. Una marea di fogli a cui dare un ordine che non hanno e che non avranno mai. Tra questi, mentre penso con sofferenza che domani dovrò salutarti, dentro una cartellina regalatami da mio padre, rigorosamente rossa, insieme ai disegni dei miei figli piccoli, trovo
“MOVIMENTO PER LA GIUSTIZIA: ATTO COSTITUTIVO.
Il giorno 20 maggio 1989 in Roma presso l’Hotel Salus si sono riuniti i seguenti magistrati:
Dott. Enrico Di Nicola….Presidente del Movimento per la Giustizia;
Dott. Mario Almerighi…Segretario del Movimento per la Giustizia;
Dott. Ippolisto Parziale…..segretario del Movimento per la Giustizia
DELIBERANO
È costituita l’associazione denominata Movimento per la Giustizia avente sede in Roma Via…. Presso il domicilio del Dott. Mario Almerighi”.
All’art. 4 dello Statuto provvisorio trovo i vostri nomi, amici di sempre e da sempre:
Sciacchitano, Di Nicola, Falcone, il tuo nome, Tabasso, Condorelli, Spataro, Vitari, Aghina, Riviezzo, Gerardis.
Ero una ragazzina, ognuno di voi quando entrava a casa mia era come se portasse con sé il mito della propria storia, della propria consapevolezza di indossare una toga pesante e strappata dalla durezza delle lotte. Petrolieri, terroristi, ministri, banchieri, mafiosi. Parola d’ordine non fare sconti a nessuno. Mai. A qualsiasi costo. Questo ci avete insegnato, questo mi hai lasciato.
Ti ricordo così, con la tua pipa e la mazzetta di giornali sotto il braccio, che scuoti la testa con i capelli lunghi e un po’ arruffati, sempre interessato a mangiare di gusto il timballo di scrippelle fatto da mia madre, con me vicina che ti guardo e ti sorrido. Come adesso.
A domani Mario.
Paola Di Nicola
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E’ una notizia molto triste. Rivedo i momenti insieme, le indagini a Genova su poltiica e petroli, le intuizioni associative, gli incontri all’ Hotel Salus; risento le sue lucide analisi politiche e associative. Addio Mario, per me è stato una grande occasione di crescita averti incontrato. Il tuo nome e la tua opera resteranno nella storia della Magistratura e del Paese.
Marco Di Napoli
Ho conosciuto Mario Almerighi in un processo in dibattimento avevo formulato una questione preliminare con riferimento ad una sentenza della Corte costituzionale che forse non convinceva Mario ed è per questo che l’ho visto alzarsi dalla poltrona di Presidente e girarci attorno. Poi è entrato in camera di Consiglio ed uscito dalla stessa, poco dopo, prima di emettere il provvedimento, a me che ero un po’ timoroso, mi disse sottovoce con il suo accento vagamente sardo “avvocato, lei ha proprio ragione” anche se gli era costato un poco affermarlo. Questo episodio a mio avviso dipinge l’originalità di pensiero dell’uomo ed anche la sua profonda onestà intellettuale perchè anche se su di una determinata questione non era personalmente d’accordo, faceva comunque prevalere il diritto. Il suo atteggiamento mi colpì molto e fu l’inizio di un lungo sodalizio culturale e mi permetto di aggiungere anche amichevole, sia con Isonomia che con l’Associazione Sandro Pertini Presidente della quale mi nominò immeritatamente segretario generale. L’ultima volta che l’ho visto è stato nel mio studio qualche mese fa ed era già molto dimagrito e consumato dal male ma cercammo noi amici forse un po’ illusoriamente di fargli coraggio.
Io invece non ho avuto il coraggio di andarlo a trovare la domenica in campagna dopo la scomparsa, prima della camera ardente a Piazzale Clodio perchè volevo ricordarlo da vivo con la sua arguzia ed insieme agli interessanti libri che ha scritto e che mi sono letteralmente divorato. Grazie Mario per quel che hai ci dato, che ti sia lieve la terra.
Adelmo Manna