Esce il 25 aprile il nuovo numero dell’Osservatorio Isonomia. Dopo il convegno sulla Costituzione sul quale vi invitiamo a leggere il contributo di Sergio Materia restiamo in tema con un articolo di Giovanni Panebianco su Vittorio Bachelet e la sua figura. Spazio anche al dibattito sulle riforme costituzionali (Alberto Mastrangelo) e sulla dialettica non sempre facile dei rapporti tra giustizia e politica. Nel numero si parlerà anche di codice rosso in materia di violenza di genere con il contributo di Rosalba Turco che ci auguriamo possa aprire un dibattito quanto mai utile e urgente.
La Costituzione è ancora valida?
Il convegno dell’associazione Sandro Pertini svolto a Roma a Palazzo Poli presso l’Istituto Centrale della Grafica in Piazza Fontana di Trevi il 25 marzo scorso. Hanno partecipato: Renato Balduzzi, Giovanni Di Cosimo, Donatella Stasio, Gabriella Luccioli, Piero Gaeta, Giorgio Lattanzi. Ha moderato Vito D’Ambrosio. Conclusioni: Leo Agueci. Ha condotto: Valeria Almerighi. Qui di seguito la registrazione integrale della giornata di studi.
Sana e robusta Costituzione
di Leonardo Agueci
La scrittura e la promulgazione della Costituzione Italiana, negli anni dell’immediato dopoguerra, hanno rappresentato un momento epocale nella vita politica del nostro paese nel secolo scorso.
La Costituzione italiana raccoglie e disciplina mirabilmente i principi e i valori di democrazia, uguaglianza e giustizia sociale che le dittature nazifasciste avevano calpestato. È stata universalmente riconosciuta come un modello ineguagliato di regolamentazione in forma di Legge dei diritti e doveri di ogni cittadino, della organizzazione delle istituzioni dello Stato e della disciplina delle loro rispettive funzioni.
Le norme contenute nella nostra Costituzione hanno mantenuto la loro rilevanza per oltre 70 anni, rimanendo un punto di riferimento stabile e incontestato in ogni occasione della vita repubblicana.
Tuttavia, oggi sorgono voci che chiedono modifiche a diversi aspetti della Costituzione, a partire dalla forma di governo, aprendo un ampio dibattito su questo tema cruciale per il futuro della nostra società e della nostra democrazia.
Prendendo spunto da ciò, l’Associazione Sandro Pertini – Isonomia, in collaborazione con varie realtà come la Fondazione Progetto Legalità hanno deciso di organizzare il convegno “La Costituzione Italiana è ancora valida?”, un momento cruciale di riflessione sulla situazione attuale del nostro paese, con uno sguardo attento ai principi e ai valori fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione.
Il convegno si terrà lunedì 25 marzo 2024, dalle ore 15:30 in poi, presso la Sala Dante dell’Istituto Centrale per la Grafica, Palazzo Poli, via Poli, 54, 00187 Roma, e sarà introdotto e moderato dal Presidente dell’Associazione Sandro Pertini – Isonomia, Vito D’AMBROSIO, e concluso dal Segretario Generale di Isonomia e Presidente della Fondazione Progetto Legalità,
L’evento sarà arricchito da intermezzi musicali a cura della Fondazione World Youth Orchestra e potrà essere seguito in diretta sulla pagina Facebook di AracneTv del quale disporremo il link.
Intervengono:
Renato BALDUZZI, Prof. ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Giovanni DI COSIMO, Prof. ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Macerata
Pietro GAETA, Avvocato Generale presso la Corte di cassazione
Francesco IPPOLITO, già Presidente di sezione presso la Corte di Cassazione
Giorgio LATTANZI, già Presidente della Corte costituzionale
Maria Gabriella LUCCIOLI, già Presidente della prima sezione civile della Corte di cassazione
Giovanni Pio Luciano MELILLO, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo
Donatella STASIO, Giornalista
Partners: Fondazione Progetto Legalità / @racne / Aracne editrice / la Bussola / World Youth Orchestra Foundation / Sapienza Università di Roma
Osservatorio Isonomia n.5
In uscita il quinto numero dell’Osservatorio Isonomia. Da non perdere il contributo di Vito D’Ambrosio in memoria di Paolo Borsellino e l’analisi di Sergio Materia sui rapporti non sempre facili tra stampa e potere alla luce dell’applicazione della cosiddettà “Circolare Cartabia” che non aiuta il lavoro dei media nel cercare le fonti e che a volta viene disattesa come nel caso del recente fatto di cronaca dell’omicidio di Giulia Cecchettin.
Osservatorio Mario Almerighi n.4
On line il quarto numero dell’Osservatorio “Mario Almerighi” la newsletter dell’Associazione Isonomia-Sandro Pertini Presidente. In questa uscita in primo piano la figura di Sandro Pertini nei ricordi di Mario Vaudano. Si parlerà poi della questione dell’indipendenza dei magistrati con un contributo di Sergio Materia. Infine Giovanni Panebianco esplorerà il mondo della comunicazione istituzionale rivolta alle giovani generazioni. E chiuderemo con un contributo di Alberto Mastrangelo su crisi di governo e parlamentarizzazzione delle stesse, con un occhio particolare al settennato di Sandro Pertini
24 marzo 2023 nel ricordo di Mario Almerighi
Il 24 marzo, data in cui ci ha lasciato Mario Almerighi, questa volta è più triste del solito per la scomparsa di Stefano Racheli che con il presidente Almerighi ha attraversato alcune delle pagine più dense di tensione che il CSM ricordi. Nella ricorrenza, l’Associazione Isonomia-Sandro Pertini Presidente ha deciso di ricordarlo con una serie di contributi ospitati sulle pagine dell’Osservatorio che porta il suo nome. Tema centrale dell’analisi è la corruzione e più in generale quello della legalità. Leonardo Agueci, Vito D’Ambrosio, Rosalba Turco, Damiano Giuranna e Sergio Materia l’hanno affrontata da diversi e suggestivi angoli visuali. Si parlerà anche del processo penale e della sua spettacolarizzazione con un saggio chiesto all’avvocato Marco Alessandrini, figlio del magistrato Emilio, ucciso a Milano dai terroristi di Prima Linea. Poi il ricordo di Valeria Almerighi: il desiderio di Mario di scrivere un libro su Falcone, le scene familiari di quando con Giovanni su un divano, si parlava anche di altro.
Osservatorio Mario Almerighi n. 3
In ricordo di un giudice
Il 24 febbraio 2023 si è svolta la Iª giornata di studi dedicata alla memoria del magistrato Gian Giacomo Ciaccio Montalto, barbaramente assassinato dalla mafia a Valderice il 25 gennaio 1983.
La memoria di Gian Giacomo Ciaccio Montalto si lega non solo alla sua figura di uomo gentile e colto, ma anche alla preziosa eredità del suo lavoro di magistrato compiuto a Trapani tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Gian Giacomo Ciaccio Montalto è stato profondo conoscitore del territorio trapanese e del fenomeno mafioso in anni in cui, a Trapani e non solo, se ne negava l’esistenza; è stato antesignano della lotta alla mafia mediante l’utilizzo di metodi di indagine innovativi ed incentrati sull’importanza di controllare i flussi finanziari e i movimenti di denaro, in base all’idea che seguire il denaro porti alla individuazione dei soggetti responsabili dei reati. La lotta alla criminalità organizzata attraverso il contrasto ai patrimoni illeciti è divenuta oggi patrimonio diffuso.
Raccogliendo l’eredità di Giangiacomo Ciaccio Montalto e del lavoro svolto, negli anni a seguire, dalla magistratura trapanese nella particolare materia delle misure di prevenzione, la città di Trapani è stata individuata come la “sede naturale” per ospitare il convegno a cui parteciperanno professionisti che operano, con estrema competenza, nel settore delle misure di prevenzione (magistrati, avvocati, commercialisti, managers, esponenti dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati).
A sottolineare l’importanza dell’iniziativa, sta inoltre il fatto che il Tribunale di Trapani, insieme a quello di Santa Maria Capua Vetere, è l’unico ufficio non distrettuale in Italia a trattare la materia delle misure di prevenzione, personali e patrimoniali. Interverranno, per inaugurare i lavori del corso: il Preside del Polo Universitario Prof. Giorgio Scichilone; la dott.ssa Lia Sava, Procuratore Generale della Repubblica nel Distretto giudiziario di Palermo; il dott. Andrea Genna, Presidente del Tribunale di Trapani e il dott. Gabriele Paci, Procuratore della Repubblica di Trapani.
Osservatorio Mario Almerighi n. 2
Il secondo numero della newsletter dell’Osservatorio Mario Almerighi propone un interessantissimo articolo del prof. emerito dell’Università di Foggia, Adelmo Manna sul cosiddetto “diritto a morire” e a firma di Sergio Materia una riflessione sulle dinamiche della camera di consiglio dopo il verbale pubblicato nel primo numero che ha gettato nuova luce sulla vicenda del cosiddetto “caso Carnevale”.
Osservatorio Mario Almerighi
Inizia oggi la pubblicazione della nostra Newsletter Osservatorio Isonomia. Si tratta del nostro contributo a un dibattito sui temi della giustizia e del sociale attraverso contributi di alto profilo sul piano giuridico. Otto pagine di riflessioni rigorosamente “senza filtro” per permettere al lettore di orientarsi tra i temi più sensibili del quotidiano. In questo primo numero parleremo di carcere con il racconto dell’esperienza di Dino Petralia come capo del Dap con un’intervista su “La via libera”. Sergio Materia affronterà il tema della risposta penale al reato commesso dall’incapace di intendere e di volere mentre vi invito alla lettura di un verbale recuperato da un libro di Giuliano Turone in cui è possibile ricavare un’idea di cosa è stato in Cassazione il cosiddetto metodo “ammazzasentenze” di Corrado Carnevale.
Una occasione mancata
di Leonardo Agueci
Questo documento costituisce il manifesto fondativo del Movimento per la Giustizia; il suo atto di nascita ufficiale, redatto – sull’immancabile foglio verde – in occasione della memorabile assemblea tenuta il 16 e 17 aprile 1988 all’Hotel Salus di Piazza Indipendenza a Roma.
Fu scritto quasi per intero da Mario Almerighi, che interpretò al meglio la forte volontà di rinnovamento di un gruppo di magistrati di varie parti d’Italia, che si erano ritrovati su valori e speranze comuni.
All’epoca esprimeva ottimismo e fiducia per il futuro, in vista del miglior funzionamento della giustizia, della sua sintonia con le aspirazioni della collettività, delle prospettive di crescita politica e sociale del paese intero: tutte aspirazioni che gli anni successivi avrebbero inesorabilmente demolito!
Ma riportava una analisi sul mondo della magistratura che colpisca ancora adesso per la sua lucidità ed attualità e che la fa sembrare scritta ieri mattina.
La questione morale, il rifiuto del carrierismo, la concezione della giurisdizione come servizio per la collettività, le concrete proposte di razionalizzazione del sistema, sono rimaste aspirazioni irrisolte che nemmeno l’operato del Movimento per la Giustizia è riuscito – o forse non ha voluto fino in fondo – perseguire con adeguata determinazione.
Ed oggi gli effetti di questa occasione mancata sono sotto gli occhi di tutti!!